In trenta anni il suo prestigio accademico è molto aumentato, tanto da essere eletto membro del Collegio di filosofia e medicina, altrettanto accresciuta è l’importanza della chirurgia fino ad allora considerata disciplina minore. Nel 1600 viene nominato professore “supraordinarius” di anatomia, con uno stipendio vitalizio di 1000 scudi. Ormai l’anatomia sta assumendo importanza sempre maggiore nell’ambito della medicina, infatti, nel 1594 l’Acquapendente era riuscito a far costruire un teatro anatomico permanente che esiste tuttora. Precedentemente ne aveva fatto costruire uno mobile a sue spese.
Nel 1613 Fabrizi abbandona definitivamente l’insegnamento, dopo una carriera durata quasi 50 anni.
Soprattutto nella prima parte della sua vita da docente riceve molte critiche in quanto non sempre porta a termine i corsi per i quali si è impegnato. D’inverno infatti risulta spesso malato per una laringite cronica; in particolare furono difficili, nel primo periodo di insegnamento, i rapporti con gli studenti della “Natio germanica”. Successivamente, nonostante permangano sporadiche proteste in relazione alle mancate lezioni di anatomia, fu dagli studenti tedeschi considerato “communem nostrum patronum”. Nell’elogio funebre si ricorda che l’Acquapendente amava tutti i suoi discepoli “tamquam filios et fratres”, li salutava per nome e li incoraggiava con tanto amore “ad preclara studia”.
Il professor Girolamo Fabrizi è stato sempre riconosciuto come un pilastro dell’Università padovana e europea, definito “astro di prima grandezza”, ebbe infatti il grande merito di aver creato una scuola di famosi medici e anatomisti. Molti di loro, una volta laureati divennero importanti e stimati docenti universitari e scienziati, tra cui Giulio Cesare Casseri, Adrian van den Spieghel, Olaus Wormius, Caspar Bartholin e il più celebre di tutti, William Harvey (1578-1657), scopritore della circolazione sanguigna. Quest’ultimo, sempre riconoscente nei confronti del suo maestro, scrisse: “Più di tutti sto sulle orme di Aristotele, fra gli antichi, e tra i moderni di Girolamo Fabrici di Acquapendente; quello io seguo come Maestro, questo come predecessore!”.
Portarono lustro alla città e alla sua Università altre figure importanti sia per la medicina pratica che per la divulgazione di scritti e la formazione degli studenti. Tra questi:
Alessandro Benedetti (1455-1525) che aveva auspicato la creazione di un teatro anatomico smontabile corredato da strumentario adeguato.
Battista da Monte (1498-1551) che introdusse nell’ospedale di san Francesco la lezione di medicina al capezzale del malato, per la definizione dell’anamnesi.
Andrea Vesalio (1514-1564) che fu simbolo, prima di G. F. del progresso dell’anatomia e sostenitore dell’insegnamento “attivo”.
Realdo Colombo (1516?-1559) importante per la dimostrazione sperimentale dell’esistenza del piccolo circolo (cuore-polmoni).
Gabriele Falloppia (1523-1562) docente di anatomia, maestro e predecessore del Fabrizi nella cattedra universitaria.
Giulio Casseri (1552-1616) che arricchì lo studio degli organi di senso e della fonazione e sostituì Fabrizi nella docenza di anatomia e chirurgia.
Tutti i professori di medicina che insegnarono a Leyda, negli ultimi anni del XVI e nei primi del XVII secolo, si sono laureati a Padova. Da lì si irradia il “verbo” anatomico attraverso i più importanti paesi d’Europa e due realizzazioni patavine saranno esportate: il teatro anatomico voluto da Girolamo Fabrizi e il “Giardino dei Semplici”, il più antico orto botanico legato ad uno studio universitario.